Aspettiamo le vostre poesie...
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LA
DANZA DEI GIGANTI
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ATTESA
Un deposito di tram
Un conducente assonnato
Aspetto
Una scuola di danza a due passi...
Sono le 21 e 30
Non arriva
Aspetto ancora
Una macchina che passa
La vedo
Si è fatto tardi...torno a casa
Marco Saya RETURN
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corpo umiliato
steccato sul letto
bagnato di sangue
ormai nero
graffi di ragno
morsi di vipera
canti di gufo
tutto in un letto
di vita
morta
di sofferenza
e...
fuori la luce
risplende
col sole
senza un'ombra...
Andrea Leonardi RETURN
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... fare il viaggio della vita
senza innamorarsi mai
equivale a non vivere.
.......
la tua voce tremolante del risveglio
mi accarezza il cuore
sento il tuo respiro...
è come se fossi al mio fianco
al risveglio
Paola Ciccotti RETURN
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Oh amata,
come vorrei abbracciarti, toccarti e baciarti,
sei tu in realtà ciò che vedo
o sei ciò che meno aspetto,
non voglio morire nel tentativo,
voglio cercarti e trasmetterti tutto il mio amore,
che porterà il tempo senza te,
non voglio ferirti né farti del male,
la tua vita è quella che ho cercato nell'eternità
con un'anima di bambino che non vuole soffrire più.
Hey, è così dura la realtà,
sempre apre una saggia parola d'amore,
con il dono del Mondo ti aspetterò,
anche se lui non ti volesse vedere.
Wellingtong Domínguez RETURN
( Trad. : Elena Leonardi )
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VOGLIA WISHSENTO CAMMINARE A PICCOLI PASSI SENSAZIONI CHE DAL CUORE GIUNGONO ALLA MIA MENTE, SARA' LA VOGLIA DI ESPLORARE OGNI TUO VUOTO PER COLMARLO CON LA MIA PASSIONE. Gianluca Bugea RETURN
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Perla d'ambra luccicante
Petalo azzurro fluorescente di lei
Foglia china condiscendente
Venere di Milo.
Ragazzo prostrati.
Vette stagliate all'orizzonte
che coprono il sole fuggente
Neve candida abbag1iante e fredda
che nasconde il cuore caldo della terra
Pini verdi, ombre fluttuanti
al vento immortale ed insistente
Stelle bianche puntute e luccicanti
Infinito di Leopardi.
Uomo prostrati.
Occhi nudi di donna che mugola il suo ardore
Mani tremule di madre che sussurra il suo dolore
Aquila severa padrona dell'atmosfera
Onda di risacca maestosa e ribollente
Requiem di Mozart, nona di Beethoven.
No, non è nascosto
Tu lo hai sempre visto
Tu lo hai sempre sentito.
Ora lo rivedrai
Ora lo risentirai.
Vecchio prostrati.
Roberto Bevilacqua RETURN
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mosche che girano al centro della stanza
fuori è crepuscolo
un cucchiaino sporco di caffé ha macchiato il tavolo
è lì
sobrio e disteso
attende...
odore di sambuca
nausea l'olfatto
sparsa qua e là
sul pavimento
sulla seggiola
macchia
è appiccicosa se ci passo il dito
il posacenere nero e colmo
trabocca di cenere, mozziconi e linguette di lattine
che fecero il loro tempo
riposano dalle sere passate
i fornelli sono una natura morta contemporanea
i pentolami aspettano di essere lavati
urlano e invocano il loro diritto
ma senza avere una risposta... nemmeno una bugia plausibile
gli rivolgo
non lo so nemmeno io... state lì!... e basta...
manca qualcosa
manca di essere qualcosa
di sentir qualcosa
voglio qualcosa
qualcosa
qual... cosa
quale cosa?
La luce starnutisce
forse si è fulminata
domani ne comprerò un 'altra... domani... forse...
rullo una sigaretta
soffio sul tavolo il tabacco caduto
che morirà sul pavimento...
sotto a un divano
o un armadio
o nella paletta quando passerò la scopa...
apro una birra
"benvenuta linguetta"
ma gettata nel posacenere... sembra sentirsi sola
incertazza
incertezze
interrogativi senza risposte
butto tutto alle spalle
per vedere qualcosa avanti
ma buttavo tutto nello zaino invece
e lo zaino pesa...
Vincenzo Tarkowski
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Se mi viene uno sbandamento, in strada,
cerco di arrivare a un bar;
quando posso parcheggio
la macchina, la bici -
entro, stanco, e mi fermo.
Chiedo un caffè alto, un tè o un cappuccino,
qualcosa di bollente,
compro perfino alcuni franco-bolli,
- io non sono collegato in Internet,
quand'anche poi lo fossi,
gli altri forse lo sono?
sto seduto, mi siedo a un tavolino,
tutti parlano, mangiano, bevono,
(del resto strizzo gli occhi,
schiaccio le mani, comprimo le orec-chie)
un organo mi romba nel cervello
- vorrei avvicinarmi all'apparecchio
telefonico a muro,
digitare i numeri
e chiamare qualcuno.
Paolo Ragni RETURN
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SORELLA SISTER
RETURNSiamo nate insieme,
ma io non ti conosco,
sorella senza volto.
Alle mie spalle
segui i miei passi
e sorvegli la mia vita.
Cupamente hai più volte
bussato alle mie porte.
Non fui mai io ad aprirti.
Sei, una volta, lungamente
rimasta al mio capezzale,
ma al risveglio dalla narcosi,
non ti ritrovai.
Tra stridore di freni
e sangue e grida,
quando pensai senza rimpianti
né paura: è finita,
Tu eri là,
ma lasciasti che altri
mi raccogliessero dall'asfalto.
Quando, la notte,
il male mi trafigge il petto
e sale alla gola,
io - rassegnata - ti aspetto
mentre tu - burlona -
giochi col mio cuore a rimpiattino
per concedermi poi
la luce d'un mattino nuovo.
Quando verrai per me
e per me sola,
che il tuo passo sia lieve
e il tuo tocco soave.
Io, deposto il guscio rugoso
e i sogni sterili,
sarò giovane e bella.
Leggera, ti tenderò le mani
perché tu mi conduca
verso
limmortalità.
Thea Bozzola