Aspettiamo le vostre poesie...
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NAVIGATOR
Sfera
Non c'e' un principio non c'e' una fine
Perso nell'oceano elettronico
Viaggio il mio viaggio
Sfera
Niente posizione niente direzione
Mi fermo quando incontro
Esploratori e naufraghi
Sfera
Nessuna andata nessun ritorno
Mi vedo pochi istanti
Riflesso in chi mi guarda
Sfera
Senza ieri senza domani
Riparto
Sebastiano RETURN
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Tho incontrata per la strada
A tre anni dalla tua morte,
e mhai guardato quasi
con vergogna.
Labbiamo fatta anche
A Dio.
Emilio Gay RETURN
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l'ispirazione si percepisce come la febbre
o sarà annebbiata e sottile come i dubbi
memoria
la memoria ha una camera dei ricordi
dove si nascondono piccoli gioielli
tessute di polvere
per le quali un giorno
presentiamo una flanella pulita
e un fascio di sole.
abissi
aperti nell'intimo
obbligano a riflettere sui ponti
e la difficile faccenda
di camminare senza peso.
pazienza
la roccia è la madre della pazienza
sta lì anestetizzata
ad imparare la chirurgia del vento.
sogno
senza il sogno
la stella del mio firmamento
è una lucciola morta.
Diana Silveira RETURN
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Nostalgia
Giocattolo che si crea nel petto
e non ci dà il telecomando.
Nostalgia
Mille spilli che si infilzano nel petto
con le sue lunghe dita di proprietà.
Nostalgia
Iato che s'inserisce nell'intervallo delle ore
stracciando strade
per la sua carovana di ricordi.
Diana Silveira RETURN
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Baciami allombra delloblio
accarezza con gli sguardi il sospiro
portati correndo la cometa
della mia anima
perché ricada così sopra le
mie labbra.
Ascolta il mio battito intenso
e dallo ai miei pensieri
Ritorna e stringimi le tue mani
per far di esse un semplice movimento.
Portami giù una stella dai tuoi capelli
alzala fra dita di cristallo
insieme facciamo uno scintillio
e bacio dopo bacio sentire londeggiare del mare
Hortensia Martínez RETURN
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PAROLE DI UNA VECCHIA MONTAGNA CHE UN GIORNO SI E' RITROVATA SENZA SOLE
Era di pietra
il ghiaccio
e il riverbero
dei raggi
fuggiva
lungo i crepacci
Non c'era aria
Si inumidiva
l'immenso campo
della valle
Lunghe processioni
di massi
lamentavano
i burroni
Larghi pianti
d'acqua
continuavano
a cantare
Il ghiacciaio
era padrone
del monte
Il sole
si era nascosto
Andrea Leonardi RETURN
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Paga chi non ha nulla
Perché qualcosa possiede
Non paga chi ha molto
Non paga, perché non vuole
E se chi non ha nulla paga
Il suo tesoro ha da consegnare
Per più che si resista
Con la sua vita deve pagare.
Fernando Veyretou RETURN
( Trad. : Chispa Sáinz Kelly )
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Sono una donna e non una gonna
Potrei essere unanaconda
No! Sono una donna!
Potrei essere una farfalla,
potrei rimbalzare come una palla,
invece non so nemmeno stare a galla.
Stare a galla sì, ma con che cosa?
Sopra una gigantesca rosa rosa,
il profumo che essa sprigiona mi inebria,
mi avvolge come un vestito sensuale,
mi porta verso il mare,
è lì che vedo una nave attraccare.
Inaccessibile a me che sono una donna
E per di più porto la gonna.
Debora Spano RETURN
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Guardando
quel bimbo
sporco
con la maglietta
bianca e grigia
senza mutandine
e con in mano
un pezzo di pane
sento
sento la vita
di tutti
anche di quelli
che
non la conoscono
e che la vivono
vestiti
con cravatta
e seta
nel ristorante
o
in pizzeria.
Andrea Leonardi RETURN
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Sono nato sulla spiaggia
fra tante pecore
Non conoscevo
la vita
Sono nato in un albergo
di prima
con tutto ciò che avrei desiderato
Sono nato un po per terra
Ma non sono Gesù
Amo il mondo intero
gli animali e gli uomini
Amo il pensiero
e la carne
Ma non sono Gesù
Dò un bacio
ad un neonato
Dò un bacio
ad una signora anziana
Faccio attraversare la strada
ad un cieco
ed anche a chi vede
Ma non sono Gesù
Però io amo
il suo animo
Andrea Leonardi RETURN
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Per mia madre che muore
precipita la notte,
conchiglia di penombra
cuore del mondo;
di brividi si svuota
di schegge di sogno.
Di memorie si fa pietra.
A lungo hanno gridato le rondini nei cieli.
Ora ho lasciato il tuo grembo veramente.
Amore non ti sfiora
sei fatta di cristallo,
non hai più favole per questo pianto.
Sei andata leggera,
un soffio di neve,
il grembiule ancora delle faccende;
sei in un mondo che non so
ma il tuo passo ricordo
e come la veste ti danzava
nel venirmi incontro.
Tu, fiore della mia allegria
ala paziente della giovinezza
nido d'ogni incanto.
Cerco i tuoi occhi, non trovo che stelle.
Portami alla terra fonda
ove molli sciolgono i capelli
ove s'adagia fragile
la lunga veste d'ombra,
vuote le mani, perdute le carezze.
Bimba ancora sarò per il tuo affanno.
Frange di luna, angeli dimenticati,
nell'infinito trattendo la tua voce
per non perderti due volte.
Pure a me ritornerai.
Forse nel tempo, quando
smarrita l'antica magia
l'azzurro tutto si farà prodigio;
o dolcemente, quando
da rilucenti sponde di rugiada
verrà il tuo canto lontano
dormi-veglia delle notti in pianto.
Con te sarò nel vento.
Con te in silenzio, quando
sulle grandi ali di luce
insieme muoveremo alla quiete.
Per un attimo avremo lo stesso respiro.
Allora lievi
allargherai le braccia
come per benedire,
ed io in te più lieve
rinascerò nel grembo.
Pieroni Maria RETURN
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Neanche la soddisfazione di una sigaretta.
Giro per il Museo
inseguendo le mie tracce nellodore
di marcio e di stantio.
Cerco luomo con lombrellino colorato
ma non è facile
nei giorni di pioggia.
Davide Morando RETURN
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Non ci è dato conoscere
se non l'usato travaglio.
Incespichiamo di continuo
nel medesimo errore.
Quel che siamo
è solo un grazioso inconveniente
rimasto impigliato
nel sonno degli dei.
Rossella Roberti RETURN
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Colori soffusi ,
luci maculanti,
tondi tavoli bianchi,
ove s' intrecciano disegni, dita e fantasia.
Ribolle la sala colma d' ombre ,
incerte,
silenziose.
Leggere sussurrano ,
riflesse e sgraziate , irriverenti e rispettose ,
su bagliori dormienti.
Il metronomo ticchettante sgorga improvviso
tra tom china e piatti
sferzabndo la danza di tasti nero/bianchi, corde ed ottoni.
Lo spazio e' saturo:
forme ridestate/ronzanti s' arrabattano divertite
tagliando strade d' aria e d' asfalto.
- Sole cieco -
L' aculeo sferico s' infiamma
scorticando immoto
freddezze e noie stagnanti.
Bianchi veli, tozzi, goffi e snelli
sfregiano il cielo
spinti dall' unica atomica
che esplode dall' inizio del tempo.
Sibili acuti e detonazioni
spazzano roteanti gracchii di corvi
in screziate schegge d' inverno.
- Il metronomo continua a pulsare -
Due colombe taglian mondi orizzontali
sciamando trasparenze ,
su anfratti quadri,
orme d' amore e speranze.
Con loro muore timido
il cielo della sera,
tra denti aguzzi,
chiazze di luna e tremolii stellari.
Tutto crolla nelle ore piu' profonde,
ove lucente ,
serpeggia l' ululato di vicoli macabri.
Quando , straziando la notte,
un licantropo angelico,
spiega l' ali di metallo
sfacendo la sua scia di vagiti musicali
voluttusi ed animali.
- segue l' ultimo assolo -
Il tuo viso disteso
cullato da onde di mareggiata gracile,
fra note sciabordanti ,
che, senza infrangersi, ricoprono i sensi
di schiuma indomita e domata.
M' osservi pensosa : perche' ?
Il metronomo del nostro tempo e' fatto di sogni
Non lasciarlo fermare!
Giorgio Calorio RETURN
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