IL
TRASFERIMENTO
THE TRANSFER
La vita scorreva
con felice regolarità
all'orfanotrofio infantile di S.ANNA:
colazione
pranzo
e
cena
così all'infinito.
Libri da colorare
e
filastrocche;
suonando in un gruppetto musicale;
nella stanza dei giochi
cose diverse da fare;
nel cortile
recinto con sabbia
e
altalena
tricicli
e
piccoli vagoni rossi, anche.
Poi un mattino di luglio, di buon'ora,
Suor Anna gridò forte i nomi dei bambini,
che ora avevano sei anni,
e li ordinò in due file.
e dicendo "Seguitemi",
attraversò in fretta
la porta d'entrata
della loro casa
al piano interrato
e percorse il vialetto del cortile.
I bambini, che avevano sei anni,
seguivano veloci
il suo passo affrettato,
lungo il vialetto,
attraverso il cortile
ed
oltrepassarono il cancello di ferro battuto,
fino alla strada.
Al cenno della Suora
i bambini attraversarono,
in fila dietro il suo velo ondeggiante,
a passi svelti,
poi salirono sul marciapiede
a ridosso dell'alto muro di mattoni
dell'orfanotrofio si S.Vincenzo.
Dopo più di trenta metri,
la Suora fermò il gruppo
davanti alla porta di legno
dell'alto muro di mattoni
e lo fece passare.
I ragazzi, sconcertati,
stavano lì, inebetiti,
a guardare la Suora,
con la chiave in mano,
aprire la porta su...
improvvisamente,
uno scatto della serratura
penetrò al fondo delle loro orecchie
e
una tristezza improvvisa
riempì i loro anni.
Erano stati portati lontano
dalla casa della loro infanzia,
in un viaggio senza ritorno.
L'imponente muro di due metri
sembrava confermarlo,
poichè impediva
anche solo uno sguardo
sulla loro vecchia casa.
Virgil Gelormino RETURN
( Traduzione di M.Elisabetta Racca )
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