Aspettiamo le vostre poesie...
"THE ARCHER"
Scorre nel mio sangue
di parole un fiume,
che dal cuore alla mente
spesso mi sovviene
...in versi e rime.
Carezze, teneri abbracci,
di pensieri e sentimenti intrecci !
Come gli affilati dardi
scocca Cupido ai cuori
per farli innamorare,
così io affilo le parole,
e come "arciere",
anchio lancio i miei strali!
Raggi di luce nella notte,
echi suadenti nel silenzio,
baci, sussurri, carezze,
aliti caldi, tenerezze,
lacrime, distillate perle,
sogni di passioni eterne
come di chi vive in una
mille e più vite!
E sempre soffre e gioisce
per i fratelli, le sorelle, i figli!
Sangue del mio sangue!!
Siete voi sparsi nel mondo!
E allora io vi supplico di Amare
finche si è in tempo,
chi aspetta un nostro cenno
ha perso le parole per la supplica!
Lacrime non ha più,
la voce ha spento,
ecco perché vimploro anchio
vi esorto tutti a nome Loro!
Amateli anche voi, subito, adesso!
Il prossimo è lì, in silenzio,
con le braccia spalancate!
Sorride, ....mesto
e vi aspetta fiducioso....
....come ... Gesù Cristo sulla Croce!!
Carlo Ceresa RETURN
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NOSTALGIA
Risate sincere
d'un giorno assolato
nel vento.
Nuvole incerte
in un cielo incrinato
dal tempo.Tancredi Baudracco RETURN
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Attenti!...
...Quando limmaginazione muore
è già morto lo spirito delluomo
e le muse, sue antiche amiche,
non più invocate come un tempo
a ricamar dal filo dei suoi sogni lArte,
non scendono più benevole
dai loro sacri altari ad ispirare...
...è un segno!!
E luomo così ,misero,
lasciato in questo tetro buio
senza più un "vero" sole,
gioca, si nutre e si trastulla
con il suo cervello nudo
e con il suo succo lurido,
frutto di quel "materialismo"
che prese vita ignobile
da quella "luce artificiale"!
Così, lasciato sempre più sospeso
in questa angoscia fatta dincertezze,
come materia inerte,
si abbandona a quel fiume in piena
che ha travolto sempre
i suoi più grandi imperi
e oggi ormai quasi lo trascina
verso le sue ultime rapide fatali!!!
Ceresa Carlo RETURN
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Piove su Dublino.
Dai vetri del pub,
l'Half-penny-bridge
è una cartolina
bagnata di rugiada:
sfocata.
Domani c'è la messa.
Le ragazze,
stirato il velo,
si laccano le unghie,
soffiano
e pregano che Henry
si accorga del colore,
si porti via il rossetto.
Un tuono, all'improvviso
fa sobbalzare i topi
nel vecchio panificio.
Si svegliano anche gli ospiti
di "Casa delle primule".
Maggie,
la nuova entrata,
un poco per gli odori,
intensi, nuovi, orrendi,
un poco per le lacrime,
non riesce a prender sonno.
Saranno già le dieci.
Il reverendo corre,
attraversa un cortile,
non azzecca la chiave,
si arrabbia...
Imprecano, incollati al muro,
i ragazzi usciti con le bici.
"Come sei bella !"
Ripete Henry a Jenny,
nell'auto di suo padre,
dietro la ferrovia.
Nel pub, un marinaio,
intona l'inno nazionale:
canta fissando il fiume
che gli ricorda il mare.
Piove su quei capelli,
sulla borsetta aperta,
ultima compagna
che Maggie s'è portata.
Per primo è un poliziotto
ad annotare il fatto:
non s'erano mai visti
i vecchi,
in piedi a quel balcone,
sotto una pioggia simile,
guardare il marciapiede,
di notte.
Piove.
Ancora una volta,
Dublino canta,
bestemmia,
grida di piacere,
muore di dolore.
Domani c'è la messa:
ancora una volta,
piove.
Bertolino Alessandro RETURN
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"Per cosa ti batteresti, zia?"
chiese la bimba ignara, con gli occhi dell'innocenza.
"Per una fetta di sole che scaldandoci
sciogliesse col suo calore
qualsiasi tensione, qualsiasi conflitto, amore!"
"Per un angolo di mondo privo di leggi umane,
libero da ingiustizie,
pervaso d'ebbrezza e di libertà!"
"E per cos'altro, zia?"
incalzò la bimba con ardore disarmante.
"Per il tuo sorriso, tesoro!
Per l'onestà del cuore!
Per cancellare ogni sopruso!
Per la volontà d'andare avanti
sempre, a testa alta!"
"E infine, zia?"
trillò gaia la bimba con la speranza nel cuore.
"Infine? Ah sì!
Mi batterei per imprimere in ogni cuore
un marchio indelebile d'amore,
per assicurare ad ogni uomo,
sempre,
la sua dose quotidiana d'amore."
"Grazie, zia!"
sussurrò la bimba con un guizzo di felicità nell'anima.
Imperadrice Lucia RETURN
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Mirra e benzoino
Myrre et benjoin
O Unto di Geova
O Cristo
prima di perdonarli
sul loro letto di morte
frusta il viso a costoro
che si erano unti
da soli
con oli aromatici
mirra e benzoino
e ti magnificavano
come tappeto persiano
per venderti meglio.
Marcello Eydalin RETURN
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DUE VECCHI TWO ELDERLY Mani nodose intrecciate
solchi di riso e di pianto
sguardi che si specchiano
dentro anime
ormai nude,
parole di sospiri
e passioni
lontane e vive.
Respirano
dentro oasi
di penombra e di silenzi
in universi
accecanti e ciechi,
camminano
a passi lenti
smarriti
neipropri timori
verso I'ultima unione.
Gilda Iengo RETURN
___________________________________PUO DARSI
Può darsi che un giorno
qualcuno scriva una poesia
che parli di questo relitto di vita,
delle molecole della creazione,
fino allevento finale,
le alghe salate dellinizio
le allucinazioni senza fine
di un impero
di febbrili banalità e manichini
dallo sguardo tediato,
lo stesso sguardo
glauco della fortuna
e di tutti gli uomini sulla terra
con la tristezza rassegnata
dei giocatori perdenti
dei bari e delle puttane vecchie.
Una poesia che parli
di sogni e inquietudini,
le teste di cavallo di Chagall
i paradisi lontani di Gauguin,
mentre unaltra alba sparge impassibile
il suo latte tiepido sullorizzonte,
dilagando fino al cuore attonito
dell'Europa smarrita
e sul minuscolo crepuscolo italiano.
Una poesia che parli
di centrali atomiche,
mondi artificiali,
cervelli cibernetici,
di sangue, di amore lancinante,
di odio timido,
di cio' che non verra mai.
Una poesia
oltre lo sgomento dei secoli,
fino alle stelle morte
del distratto Essere Supremo,
che canti sottovoce
tutto il dolore
insolubile
della grandezza delluomo.
Gianni Cattelino RETURN
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"LE ALTALENE DELLA FANCIULLEZZA"
Io mi ricordo.
Ricordate voi
le altalene della fanciulezza?
Un mondo prezioso,
magico
e
mistico,
le altalene della fanciulezza.
Oziosamente dondolando,
godendo degli alberi,
del mormorio della brezza,
del canto delle locuste,
del volo degli uccelli.
Farfalle
e
libellule
e
api,
fiori selvatici qua e la'
che punteggiano l'erba,
e
nuvole che passano.
Le altalene della fanciulezza.
Vi ricordate
come volavate
nel vostro dondolare,
in alto verso il cielo
e
poi in basso,
in alto verso il cielo
e
poi in basso,
i raggi del sole
caldi sulla vostra pelle,
ventate d'aria
attraverso i vostri capelli?
Un mondo prezioso,
magico
e
mistico,
che contiene tutto,
che concentra tutto,
melodia del Cielo,
le altalene della fanciulezza.
Virgil Gelormino RETURN
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RICERCA
Un sottile profilo allorizzonte
un profumo di terre lontane ...
e tu spingevi il tuo legno
attraversando i secoli.
Riempivi la tua bisaccia
di ori e di sapere,
vincevi mostri e sirene maliose,
correvi sempre più irrequieto
alla ricerca di risposte vere.
Stanco, sei giunto a questa rada, uomo del 2000
e non trovi di aver fatto un gran cammino:
ancora soffri come un tempo lontano,
ancora interroghi le stelle nelle tue notti solitarie
e cerchi una cometa che ti guidi.
Ti stendi sulla sabbia, inerte.
Ma non puoi fermarti se alfin non hai compreso.
Riprendi il legno: è lalba.
Nuvole allorizzonte disegnano paesi nuovi...
Non terre scoprirai su cui piantar la tua bandiera,
ma un paesaggio dellanima
profondo, misterioso
ancora inesplorato.
I suoi mostri e le sue sirene
più di un tempo ti fanno paura.
Con fatica apri i suoi scrigni segreti,
con ansia vi cerchi il senso della vita.
Lì son le risposte che non hai avuto.
Nel suo silenzio
incontri chi ti è passato accanto
e tu non lhai veduto.
Maria Vincenti
RETURN___________________________________
Fisserò un appuntamento
con me stesso:
ho voglia di conoscermi meglio.
M'incontrerò
sulla piazza del mare,
ove non giungono echi
di terre convulse.
Debbo arrivarci nudo
con l'animo vuoto
e la testa in corto circuito.
Dimentico
da educazioni,
libero
da emozioni.
Sereno
all'ascolto del rimprovero.
Per ritornare desto
dal coma dell'ipocrisia.
Nicola Albano RETURN
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M e t a m a r f o s i
A volte osservo i colori del cielo
e linverno dei tuoi occhi inquieti,
che ho visto lasciare lorizzonte cadere
oltre la linea dell'abisso del cuore.
I volti segnati
su quelle tele dipinte, seppur bianche,
ora respirano immobili come gravide forme,
quasi perdute nel ghiaccio scalfito da lame taglienti.
E quel rosso di sangue che spezzato dentro
si libera e penetra nei contorni dorati,
mi lascia in grembo il peso di un bimbo
ed io vorrei non appartenesse a nessuno,
perchè figlio del vento, della libertà, del cielo
segno dellacqua, della terra, del fuoco
impasto di rabbia, damore, mistero:
lunica idea, suprema, del mondo.
Poi penso.
Alla notte che a volte mi passa attraverso
e si infrange nei segni concessi al dolore.
Lascolto, e lei muta;
livida e viva, senza vano calore,
pare quasi volermi salvare
dal contraccolpo secco del fuoco
che muore.
Rosella Quagliato
RETURN__________________________________
Io sono eterosessuale
sono viola.
Io sono omosessuale
sono di colore rosa.
Io sono bisessuale
sono neon viola.
Io sono trisessuale
apro il mio ventilatore nella mano.
Io sono quadrisessuale
sono giallo - limone.
Io sono quinsessuale
sono arancione - dorato.
Io sono sei volte il colore del peccato.
Io sto cambiando di colore
fino ad arrivare allo stadio puro dei toni.
Sono vergine bianca
nella tonalità asessuata.
Cristiane Neder RETURN
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Stenta I'alba
a dissolvere la notte
ed aprirsi un varco
Là ad oriente
in questa mattinata novembrina,
mentre nella piana
isole di nebbia
accarezzano orti e giardini
e, nei campi,
teneri germogli di grano,
spauriti,
osservano la bianca intrusa.
Più in alto,
immobili e scarne viti
attendono
la bianca coltre dicembrina
che tutto ammanta,
uguaglia, ovatta
e sembrano ammonire:
"Fermati un poco anche tu,
uomo,
or che I'inverno è alle porte.
Fermati come la natura
e lasciati frastornare
dal sordo rumore
del suo silenzio!"
Carlo Bertero
RETURN__________________________________
Irraggia il sole, nella mia finestra,
la tua bianca schiena di angelo distratto.
Nuda e serena,
la tua guancia riposata
sul cuscino della mia bocca,
va riempiendo di te la mia anima,
sempre avvolta
nel tiepido profumo del mezzogiorno.
Da te nasce la mia primavera, da te
han bevuto le mie radici
per fiorire felici sui miei rami
i fiori, che da te imparano.
Come scorre muto il fiume adesso,
con le sue ombre allargate,
quanto lontano, tra il fogliame, si perde
la mia anima,
triste ignara dellautunno,
tanto disinteressata,
mentre col calore del tuo seno
trattieni assorto il tempo,
e per lo stretto cammino
che dal tuo abito porta a casa mia
io vado, recitando il tuo nome.
Matías Agulló Durá RETURN
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